La Libertà come iniziale e necessaria percezione costante di una vita che scorre

Fonte immagine da Pixabay da Alex Hu

Carissimi redattori e amati lettori

L’EDITORIALE- Come si sa che a un’alba corrisponde un inizio, è giusto concedersi al nuovo per la piacevolezza di un tragitto, che scelto o meno, possa essere migliorato per nostra volontà. È normale capire che tutto finisce per evolvere, per questo sappiamo che non si tratta più di un principio o di una fine, o pretendere di sapere ciò che è giusto e sbagliato, ma per accennare a un concetto che è nato dagli antichi, ma che oggi è scontato, ovvio, e va riscoperto perché immortale nel tempo: la libertà.

Nonostante si sappia degli echi che l’uomo, nella storia, ha espresso ‘liberamente’ con parole e arte, sono i fatti che hanno causato vicende in cui non a tutti erano concesse le libertà civili che a noi oggi lo sono. Ciò era regolare selezione, checrudelmente, era necessaria per un auto mantenimento di piccole, ma autonome, oligarchie. Proprio qui, trovo un utile aggancio parallelo al concetto di libertà: l’autonomia. Essa è l’ottimo fattore per bramare la libertà. Che cos’è l’autonomia se non l’espressione delle identità, che comunque possono ledere quelle degli altri?Che dire di quando i pochi, quando uniti contro i molti, hanno conquistato una libertà? La questione è complessa, ma questo ci consente di affermare quanto segue.

I problemi nascono quando l’individuo ha un atteggiamento, ma non può esprimerlo, perpetuarlo per le regole e tradizioni imposte da un sistema. Egli soffre una condizione, desidera quelle mancanze, che una volta svanite, sa solo che lo porteranno oltre. È l’idea stessa di quello che potremmo avere, a spingerci ad agire, per essere migliori. Sappiamo già, a grandi linee, le possibilità che la fisica quantistica ci prospetta in questa vita. Molte delle cose di cui oggi sentiamo parlare, sarebbero state considerate blasfeme appena vent’anni fa, anche per questo vorrei portare la questione a un livello più … moderno: – “Se vi dovesse capitare di passare davanti alla mia tomba, vedrete due date con un trattino in mezzo. Bene, guardate attentamente quel trattino. È l’unica cosa che conta”- .

Sono parole di Robin Williams, attore, artista poliedrico e genio di un settore audiovisivo che vide a Hollywood la più grande industria cinematografica degli ultimi sessant’anni. Williams, ha innestato gioia e compassione con una maestria tale da non credere alle verità che si confermarono alla sua scomparsa: persona di estrema generosità, tanto da pretendere, si dice, assunzioni regolari ai clochard per ogni produzione, fu affetto comunque da una fortissima depressione. Viene spesso alla mente, come una persona che appare in una maniera non sia veramente come sembra, ma credo si possa ammettere, che siamo a un momento storico dove è possibile cominciare a vedere il concetto di libertà, non solo nello scopo finale,  come ripreso nei miti e nelle leggende in cui l’atto eroico scardina la paura arrivando a vincerla, bensì come metodo.

Personalmente suggerirei un modo costante, che frequentemente accentua le azioni: essere liberi è un concetto fuorviante sia per i singoli che per i popoli, si rischia di cadere in un oblio senza speranza: forse dovremmo considerare l’idea di ‘vivere liberamente’, il più possibile vicino a una realtà reale tale per le proprie possibilità, dove i limiti sono la prova che la ricchezza del potenziale è immensa quando sono superati.

Molte persone hanno grandi risorse, ma libere non si sentono, altre sono povere e provano un’alta coscienza di appartenenza a dei contesti. Essere e avere, non dovrebbero essere esclusivi ma complementari, senza estremismi e pregiudizi, serve oggi più che mai un bilancio tra regole utili e metodologie necessarie per arrivare a una libertà, qualunque essa sia, economico-finanziaria, filosofica, critica, culturale, artistica. È tempo di scegliere e di comprendere che non tutto quello che pensiamo di volere è ciò che serve. A tal proposito, per essere liberi, sarebbe utile riscoprire il concetto di utilità, che accanto a quello dell’autonomia, porterebbe a iniziali risposte su che tipo di persone vogliamo diventare.

Pensando a quanti modelli ci vengono proposti per essere socialmente accettabili, ma sapendo, di fondo, che la libertà potrebbe definirsi come una sensazione, data da l’insieme dei desideri che parlano fra pensieri e azioni, so solamente che posso ambire, qui ed ora, a tutto ciò che credo di poter essere.

Paolo Cavaleri

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